ROUGE, FARD, BLUSH: color rosso sangue, in polvere, infuso o pasta cremosa, usato indifferentemente da uomini e donne su guance e labbra, ma anche sul resto del corpo, è il cosmetico più antico della storia, usato sin dall'epoca primitiva per rituali religiosi e come simbolo di vitalità, salute e sensualità. Attraversa le epoche e le culture più diverse dalle geishe giapponesi alle imperatrici cinesi, dagli alti dignitari dell'antico Egitto e della Mesopotamia alle prostitute della Magna Grecia e dell'impero romano; conosce il suo momento di massimo splendore alla corte di Francia del '700. Più acceso il colore, più abbondante la quantità, più artificioso l'effetto, più alto era il ceto sociale. Assistere all'applicazione del rouge di Maria Antonietta era considerato un grande onore e Madame Pompadour portava una tonalità di rosa talmente intensa e ammirata da aver dato il proprio nome a quella tipologia di colore. Scompare completamente dopo la rivoluzione francese, come reazione della nuova borghesia alla vecchia aristocrazia, relegato al ruolo di rouge de theatre, trucco di scena per attori e circensi. Ritorna in auge fra la metà dell' '800 e l'inizio del '900 per il desiderio della donna comune di emulare le grandi dive dell'epoca. Le prime composizioni prevedevano una componente vegetale (cartamo, barbabietole, frutti di bosco, petali di rosa, ecc), minerale (ocra rossa, ossido di ferro) o animale (cocciniglia) mischiata a olio vegetale, cera d'api o grasso animale. La formula è rimasta più o meno la stessa fino agli inizi del '900 quando l'introduzione dei pigmenti di origine sintetica ha permesso l'abbattimento dei costi, l'aumento dei numeri di produzione e la proposta di molte più tonalità a disposizione tra cui scegliere. Durante i primi anni dell'800 uno dei prodotti più venduti era la cosiddetta "lana o carta di Spagna", piccoli panni o foglietti intrisi di colore che lasciavano una leggera tinta su guance e labbra una volta strofinati o picchiettati. La diffusione di massa parte da Parigi fra il 1830 e il 1850 grazie ai produttori di cosmetici teatrali e professionali come Bourjois; il blush poteva essere applicato con le dita, con un piccolo pennello di peli di cammello o con il piumino della cipria in base alla consistenza e alla confezione di cartone, metallo o vetro, fino ad arrivare alle meravigliose custodie decorate in stile Liberty degli anni '20 che oggi vengono considerate delle vere e proprie opere d'arte esposte nei musei. Dopo un calo delle vendite dovuto alla ricerca da parte del pubblico di prodotti che esaltassero o simulassero l'abbronzatura, il fard in polvere compatta torna prepotentemente di moda tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 con grandi strisce diagonali rettangolari o triangolari che scendono dalle tempie al naso o alla bocca in colori vistosi e artificiali, quasi neon, come il fuxia e il rosa shocking stesi in modo abbondante e creativo.
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